Archivio mensile:Febbraio 2017

DJ Fabo …………………………

Questo è il tempo del Rispetto e del Silenzio, dopo ci sarà quello della Parola

1 Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.  (Qoelet 3, 1-8)

 

Streghe di tutto il mondo unitevi, Trump e l’Ombra di Carlo Gustavo (Jung)

 

C’è una notizia che mi ha molto divertito e che ho trovato interessante per alcuni risvolti della vicenda: le streghe di tutto il mondo, e i cultori di magia nera, hanno deciso di unirsi per lanciare un maleficio contro Trump. Come riferito, infatti, dall’Huffington Post in data 24/02 sarebbe in atto un “reclutamento” di streghe, maghi, fattucchiere e stregoni apprendisti o meno, che a date precise manderanno il seguente invito a spiriti non meglio precisati “Vi invoco per incatenare Donald Trump, in modo che fallisca miseramente cosicché non faccia del male a nessuna anima umana, a nessun albero, animale, roccia, fiume o mare. Fermatelo in modo che non distrugga la nostra politica, non usurpi la nostra libertà o riempia le nostre menti di odio, confusione, paura e disperazione. E fermate anche chiunque condivida la sua cattiveria e qualunque bocca ripeta le sue bugie velenose”. Dunque una maledizione in piena regola allargata anche a tutti quelli che, a vario titolo, lo seguono: sodali di partito, supporters e amici. La cosa interessante è che il sito christiannationalism.org, portale cristiano (?) di stampo fondamentalista ha preso la cosa talmente sul serio da indire delle veglie di preghiera per contrastare il maleficio. Evidentemente per loro solo Trump può fare l’America “great again” combattendo, con le sue ricette, l’Islam, la mancanza di lavoro, e la crisi economica.

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La scimmia, la noce di cocco, il maestro Hakuin e scissioni in atto

Dato che mi è stato chiesto, espressamente,  di coniugare Mindfulness e scissione del PD, impresa apparentemente titanica, vorrei partire da tre racconti, gli ultimi due del buddismo zen, buddismo da cui la Mindfulness trae ispirazione e di cui rappresenta la versione laica. Il primo:  è la storia, di cui peraltro non so la veridicità, sulla tecnica usata in India per catturare le scimmie. Si pratica un foro in una noce di cocco legata a una catena, abbastanza grande per fare entrare la mano aperta della scimmia ma nello stesso tempo abbastanza piccola per impedire che il pugno chiuso possa uscire. Al suo interno viene posta una banana che la scimmia afferra ma non riesce a tirarla fuori per la strettezza del foro. Nonostante i tentativi effettuati o la scimmia lascia la banana estrae la mano e scappa oppure viene catturata.

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Crisi: meglio sapere dove arrivare e non sapere come arrivarci che sapere come arrivarci e non sapere dove andare…

Nella vita di ciascuno ci sono sempre dei momenti in cui è necessario fermarsi. Fermarsi per fare il punto, vedere se siamo realmente convinti di quello che stiamo facendo, considerare se quello che abbiamo intrapreso ci sta portando proprio a quel risultato che desideriamo. Sono momenti importanti in cui mettiamo “in crisi” il nostro percorso personale. E’ interessante notare che crisi deriva dalla parola greca “krino” che vuol dire separare e per estensione scegliere. Anche l’ideogramma cinese ci da un’ulteriore chiave di lettura: esso infatti è formato da due segni che indicano difficoltà, problema e l’altro opportunità. Tralascio le discussioni sull’interpretazione  dell’ideogramma cinese vera per alcuni e falsa per altri; anche se sembra reale (fidatevi…) nell’equivalente giapponese. Comunque sia, essere in crisi o mettere in crisi vuol dire scegliere separando una cosa da un’altra. Caratteristica importante dei momenti di crisi è che quasi sempre la scelta presuppone il lasciare completamente da parte una delle alternative e che la crisi sarà tanto più profonda quanto più diverse e antitetiche saranno le alternative, proprio per la inevitabile scarto di una alternativa.

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La paura fa…90, 180, 270. Cosa ci può insegnare un chirurgo pauroso(2°)

….. Dopo aver visto cosa è la paura, a cosa serve, cosa determina a livello del nostro corpo e come funziona cerchiamo di vedere perché il meccanismo a essa legato può essere invalidante e portarci a non vivere pienamente la nostra vita. Qui, evidentemente, parliamo non del camion che ci sta venendo addosso o dello strapiombo che vediamo a pochi centimetri dai nostri piedi e in cui la paura rappresenta un elemento utile. Parliamo piuttosto della paura di un evento futuro di cui temiamo l’avverarsi, evento solo ipotizzato basandosi su dati non reali o realistici. Come abbiamo visto, la paura scatta quando percepiamo una minaccia per la nostra sicurezza. E questo è il primo punto: la percezione della minaccia avviene a livello della nostra mente. E’ lì che dobbiamo cominciare ad indagare. E’ questa che fa il primo bilancio dell’entità della minaccia. E se questo bilancio viene fatto su dati ipotetici e prevedendo conseguenze ritenute drammatiche anche la paura si connoterà di drammaticità. Affrontare la paura vuol dire, in primo luogo, affrontare la nostra mente, cercare di capire perché questa ha fatto scattare quell’insieme di sensazioni fisiche e psichiche che identifichiamo con questo termine. Osservare la nostra mente e i suoi meccanismi può permetterci di abitare quello spazio che sta tra lo stimolo che determina la paura e le sensazioni e gli atteggiamenti che ad essa seguono. Diceva il grande psicoterapeuta V. Frankl “tra stimolo e risposta che ad esso diamo c’è uno spazio e in questo sta il nostro successo e la nostra crescita”. Dunque, per capire la paura e soprattutto la “nostra” paura dobbiamo osservare la nostra mente. Un aneddoto clinico di un paziente che ho avuto in cura, e di cui ho modificato diversi particolari per renderlo irriconoscibile, può illustrare quello che stiamo dicendo.

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La paura fa…90, 180, 270. E se fosse solo la mia Ombra…

Paura di … morte, immigrati, violenza, volare, futuro, situazione economica, terrorismo, perdita della posizione raggiunta, sicurezza economica (per chi ce l’ha e per chi non sa se mai l’avrà…), furti con o senza violenza, condizioni meteorologiche avverse con annessi tornado, terremoti, maremoti, fulmini, allagamenti, senza contare serpenti, ragni, squali, pipistrelli, buio, rottura del computer (cosiddetto impallamento…) e della macchina, ascensore rotto, dolore fisico e/o malattie (ovviamente attese quelle più drammatiche e devastanti … ), giudizio altrui e di non essere amati e riconosciuti, traffico. Grandi ed esistenziali paure insieme a piccole e insignificanti. E potrei continuare così per tutte le 1200 parole, circa, di questo post. Ci sono forse tante paure, in genere combinate, quanti sono gli abitanti della terra. L’oggetto di queste paure a volte è giustificato, a volte improbabile , altre infine francamente assurdo. Alcune sono paure sane, altre patologiche.

Ma, cosa è la paura?

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