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“Facciamo che Conte era il medico e l’Italia un paziente grave” … bocciato!.

Non sono un economista, non sono un virologo, non sono un epidemiologo. Vero. Dunque non entrerò nel merito delle misure annunciate, sui rischi delle varie ipotesi di riapertura, etc. Tuttavia, ho un’esperienza di oltre 40 anni di vita ospedaliera e da anni faccio corsi  per aiutare i medici a comunicare con i pazienti: come impostare la relazione terapeutica ed evitare comportamenti che ne minino alla base la fiducia, come usare le parole per dimostrare interessamento e preoccupazione, come essere onesti con se stessi e con il paziente, come dare cattive notizie “abitando lo spazio” molto piccolo che sta tra l’empatia e la verità con la capacità di contemperarle  entrambe.

Come si diceva da bambini, facciamo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte era il medico chiamato al capezzale di un paziente grave, l’Italia, e prendiamo l’ultima conferenza stampa del Nostro che doveva annunciare la fase 2. Continua la lettura di “Facciamo che Conte era il medico e l’Italia un paziente grave” … bocciato!.

Parlami, ho tante cose da dirti… la storia di ieri e di oggi (1°)

Tanto, tanto tempo fa ho letto un libro:  “Parlami, ho tante cosa da dirti”. Purtroppo ricordo solo che si parlava di comunicazione all’interno della coppia, ma mi sembra che potrebbe essere una buona sintesi di come penso debbano essere i rapporti medico paziente. In fin dei conti anche la relazione medico paziente è, o dovrebbe essere, una relazione empatica.

Com’è che siamo arrivati al punto in cui siamo?

Cercherò di essere breve, anche se è una “mission impossible” (quasi) dato che parlare dell’oggi senza riferirsi a cosa c’era ieri  non permette di capire il futuro verso cui ci avviamo.

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