2020: qualcuno, qualcosa e il Tao Te Ching

2020

Qualcosa vedrà l’inizio, qualcosa vedrà la fine: Benvenuti !!

Qualcuno nascerà, qualcuno morirà: Benvenuti !!

Un grande amore nascerà, e un grande amore vedrà la fine: Benvenuti !!

Qualcuno si ammalerà, qualcuno guarirà: Benvenuti !!

Un’amicizia nascerà, un amicizia terminerà: Benvenuti !!

Una passione nascerà, una passione sfiorirà: Benvenuti !!

Una quercia secolare nascerà, una quercia secolare verrà abbattuta: Benvenute !!

Un’occasione verrà colta, un’occasione si perderà: Benvenute !!

Un dolore arriverà, un dolore svanirà: Benvenuti !!

Un libro verrà iniziato, un libro verrà terminato: Benvenuti !!

Una canzone comincerà, una canzone avrà fine: Benvenute !!

Un fiore aprirà la sua corolla al sole, un fiore chiuderà la sua corolla al sole: Benvenuti !!

… E in mezzo noi, su questo pianeta, così trascurato, lanciato a folle velocità nello spazio. Inseriti in un flusso continuo, in  un processo lento e senza fine di cambiamento. Cambiamento che possiamo determinare solo in parte.

Piccole molecole d’acqua di un ruscello trasparente che riflettere il sole e che diventerà una nuvola, che diventerà mare, che diventerà latte di una madre che allatta con amore, che diventerà ….

Diamo il benvenuto a quanto inizierà per noi in quest’anno e a quanto vedrà la sua fine per noi in quest’anno

“Niente è così bello da durare in eterno, niente è così brutto da durare in eterno”

Tao te Ching

 

 

 

 

 

 

 

 

El Camino de Santiago: Scott, il suonatore di blues extracomunitario le irlandesi e le scritte moooolto mindful.

Di ritorno dal Cammino di Santiago volevo condividere l’esperienza utilizzando, più che le impressioni personali, alcuni incontri avvenuti durante i 130 Km percorsi a piedi in 6 giorni dove ci si incontra continuamente perché le tappe sono più o meno le stesse ma nello stesso tempo ci si perde di vista perché ognuno ha la propria andatura e resistenza alla fatica.  Vorrei anche utilizzare le scritte trovate durante il percorso sui muri, i bidoni della spezzatura e sotto i ponti che intersecano il cammino. Queste sono un valore aggiunto e rappresentano, disseminate come sono lungo tutto il cammino, un continuo invito.  Continua la lettura di El Camino de Santiago: Scott, il suonatore di blues extracomunitario le irlandesi e le scritte moooolto mindful.

Noa. Eutanasia? Suicidio? Oppure omicidio come karma?

Ho ripensato in questi giorni alla vicenda di Noa, la ragazza olandese di 17 anni che si è lasciata morire rifiutando cibo e acqua. Il caso è noto: aveva subito  una violenza sessuale a 11 anni, seguita da un’altra aggressione sessuale a 14. Questi episodi rappresentarono un  trauma per lei insuperabile, portandola verso una grave depressione, anoressia con diversi tentativi di suicidio. Aveva anche scritto un libro per cercare di aiutare chi aveva vissuto una esperienza simile alla sua. Era stata ricoverata più volte in ospedale e comunità terapeutiche: un vero calvario durato anni. Alla fine il senso di morte interiore, la depressione, la sofferenza e l’incapacità di vedere una via di uscita l’hanno portata a prendere la decisione terribile che tutti conosciamo e che, come al solito, è stata strumentalizzata da più parti e che dopo pochi giorni è uscita dai radar dei mezzi di comunicazione. Entro personalmente con il rispetto che si deve avere per vicende drammatiche come quella di Noa. Non mi interessa giudicare perché prima di giudicare bisogna conoscere ed io non conoscevo Noa come non conosco la famiglia che si è dovuta confrontare con una tragedia del genere; come d’altra parte non li conosceva nessuno dei tanti che si sono permessi di emettere sentenze. Non mi interessa entrare nel grande fiume delle polemiche, ma vorrei mettere in luce un aspetto che, a mio modo di vedere, non è stato per niente approfondito. Nel titolo parlo di omicidio perché, a mio parere, di questo si tratta. Se, infatti, metto in atto comportamenti, ad esempio una coltellata, che determina lesioni che portano a morte una persona parliamo giustamente di omicidio. Se, come nel caso di Noa, provoco dei traumi psicologici capaci di determinare la scelta di lasciarsi morire non vedo con che termine dovremmo definirlo se non come omicidio. Omicidio forse a distanza di tempo, ma sempre di omicidio si tratta.

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L’onorevole Pillon e l’aldilà: Onorevole un po’ di modestia e alcune domande

Hanno fatto un certo scalpore le dichiarazioni dell’on. Pillon sulle preghiere da lui indirizzate, direzione l’aldilà, per l’anima del noto giornalista Vittorio Zucconi recentemente scomparso. Al di là, nel vero senso della parola, di quanto ci sarebbe da dire sulle posizioni più volte espresse dall’onorevole in questione, mi sorgono molte domande e un consiglio. Continua la lettura di L’onorevole Pillon e l’aldilà: Onorevole un po’ di modestia e alcune domande

Gli spagnoli e i traumi

Un recente articolo (qui) ha riportato i risultati di ricercatori spagnoli sulla capacità di rimuovere, o almeno ridurre, il ricordo di episodi dolorosi o traumatici, utilizzando un farmaco. Tralascio i particolari tecnici dell’esperimento per i quali rimando all’articolo. Questa ricerca apre certamente degli scenari interessanti e utili nel trattamento di particolari condizioni psichiatriche come la Sindrome Post Traumatica da Stress o alcune forme di ansia. Quelli, però mi sembra vadano sottolineati  sono i rischi sottesi a queste ricerche. In sostanza si pone l’accento sulla necessità di eliminare i ricordi negativi e le esperienze traumatiche al fine di ritrovare il benessere. Continua la lettura di Gli spagnoli e i traumi

Greta, Greta … ma cosa mi combini?!

Dico: Greta, ma che mi combini ?! Cosa ti viene in mente di tirare fuori i discorsi che stai facendo addirittura a World Economic Forum di Davos sul fatto che il riscaldamento globale ci sta portando ad un punto di non ritorno, che le precedenti generazioni hanno vissuto consumando per anni in modo irresponsabile le risorse limitate del pianeta? Aggiungendo addirittura che dobbiamo agire come se casa nostra fosse in fiamme? No, dico, che poi, con tutti questi catastrofismi, non ti devi lamentare se si scatena di tutto e di più (non lo sai ma a Roma si dice la qualunque). Continua la lettura di Greta, Greta … ma cosa mi combini?!

Davvero, George ?! (cit. da Nespresso) … il robot e il malato terminale

 

La notizia in sintesi: siamo negli States in un reparto di terapia intensiva della California. Le condizioni di un 79enne stanno peggiorando e anche i parenti sono consapevoli che la fine si sta avvicinando. Una infermiera si affaccia alla porta dicendo che il medico sarà tra poco da loro per parlare. Incredibilmente vedono arrivare un robot con uno schermo che mostra la faccia del medico che,  parlando via Skype, dice piuttosto brutalmente a tutti che il loro parente stava per morire e non sarebbe mai più tornato a casa. Chiaro ed evidente lo sconcerto dei parenti. Che infatti dicono “Avremmo voluto la presenza fisica di un medico” Continua la lettura di Davvero, George ?! (cit. da Nespresso) … il robot e il malato terminale

il Pifferaio magico di Hamelin, topi e bambini … e l’elogio della zoppia

Alcuni giorni fa, per una serie di associazioni mentali, mi è venuta alla memoria una famosa favola: il Pifferaio di Hamelin. Ora le favole, come tutti sappiamo, sono delle metafore che raccontano, sotto forma di storie, temi che riguarda la nostra via: la lotta tra il bene e il male, il senso di quanto ci capita nella vita, il cambiamento e la trasformazione, etc. Il termine favola, nell’accezione comune del linguaggio, però, ha frequentemente una connotazione negativa di cosa non vera o esagerata; troviamo questa accezione in affermazioni come “vivere nel mondo delle favole” o “non raccontiamoci favole” etc. Troviamo le fiabe, sotto diverse forme, praticamente in tutte le culture e sotto tutte le latitudini. Quale è il senso e l’utilità delle favole? I bambini, come evidenziato da B. Bettelheim, hanno bisogno di dare un senso al mondo complesso in cui vivono e, nello stesso tempo, dare ordine e coerenza al loro mondo interno. Quale che sia il personaggio o la storia, il linguaggio fiabesco si adegua al mondo mitico e non realistico del bambino offrendogli delle soluzioni alle difficoltà, agli incubi inconsci aiutandolo ad accettare responsabilità e le sfide della vita. Non a caso un metodo psicanalitico è quello dei giochi di sabbia in cui il bambino viene invitato a posizionare personaggi archetipici ( il re, la principessa, il drago, etc) e a creare delle storie, delle fiabe personali appunto. E per noi adulti? Continua la lettura di il Pifferaio magico di Hamelin, topi e bambini … e l’elogio della zoppia

… e quando il cambiamento ci è imposto? Una grande sfida.

In un precedente posto avevo ripreso l’argomento del cambiamento, in particolare quello che noi determiniamo piano piano, giorno per giorno. Cambiamento che può sembrare improvviso ma, come abbiamo visto, spesso è espressione di una nostra azione, a volte inconsapevole. Che dire però di quei cambiamenti, spesso drammatici, di cui siamo semplici vittime; cambiamenti  capaci di stravolgere la nostra vita come il lutto di una persona per noi importante o una malattia invalidante che ci rende incapaci di continuare a svolgere la nostra vita abituale o ancora una diagnosi infausta?  Continua la lettura di … e quando il cambiamento ci è imposto? Una grande sfida.

Oh Gesù, Gesù: anche la Ferragni fa Mindfulness…. La McMindfulness.

Volevo scrivere un post su quanto mi è accaduto alcuni giorni fa. Mi è capitato tra le mani un volantino scritto in italiano “bizzarro”. In questo si propagandavano corsi di Mindfulness antistress, antinvecchiamento, antidolore e qualche altro “anti” proposti da persone senza alcuna formazione e, udite udite, della durata di un, dicesi un, pomeriggio con un costo di 200 €. Ora capisco la disoccupazione e la necessità di essere creativi, ma utilizzare la Mindfulness senza alcuna preparazione vuol dire rischiare di trovarsi di fronte a pazienti fortemente depressi o con altri disturbi psichiatrici con esiti potenzialmente drammatici. Mentre ragionavo su questo post mi è rimbalzata la notizia di Repubblica che Chiara Ferragni ha preso la sua prima lezione di Mindfulness.

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